Strutture in giardino - Facciamo chiarezza

Ciao, per chi non ci conoscesse siamo Marica e Domenico founder dello studio di Architettura del Paesaggio DipintoSucci, di Forlì (FC). Ci occupiamo di progettazione di parchi, giardini, terrazzi e amiamo parlare di natura, paesaggio e ambiente. Scriviamo articoli per divulgare la cultura del paesaggio e trasmetterti la nostra grande passione per il mondo naturale.

Oggi parliamo di STRUTTURE IN GIARDINO

Facciamo chiarezza!

Tettoia, pergolato, pergotenda, pergola bioclimatica, gazebo, veranda o pensilina? Che confusione.. Possono sembrare strutture simili, ma si differenziano per forma, struttura materiali ed impatto urbanistico. In questo articolo vogliamo fare chiarezza sulle normative e sulle disposizioni che li accompagnano. Purtroppo c’è molta confusione anche a livello normativo e non sempre ci sono disposizioni omogenee e si differenziano in base ai regolamenti comunali. Tuttavia esistono tratti distintivi chiari per i diversi manufatti che accomunano per buona parte le disposizioni comunali.

Tettoia

Immagine 1 – Esempio di una tettoia

Nel dizionario della lingua italiana Hoepli la tettoia viene definita così: ‘Struttura pensile formata da una copertura di metallo, di legno o di altro materiale, sostenuta da pilastri o in parte da pilastri e in parte da un muro, atta a riparare uomini e cose’. La giurisprudenza Italiana definisce la tettoia come una copertura sostenuta da strutture verticali discontinue (pilastri) aderente al muro di un edificio. La funzione della tettoia è quella di riparare e proteggere proteggere l’area di cui costituisce copertura, aumentando, quindi, l'abitabilità dell'immobile (Cons. Stato, sez. VI, 18 febbraio 2015, n. 825; Trib. Bari, sez. I, 27 marzo 2015, n. 1207; T.A.R. Puglia-Bari, sez. III, 22 maggio 2013, n. 803; T.A.R. Lombardia-Brescia, sez. I, 29 agosto 2012, n. 1481; Cass., sez. III pen., 16 aprile - 19 maggio 2008, n. 19973).

Il consiglio di stato, sez VI, con la sentenza n. 825, del 18 febbraio 2015 ha determinato che la tettoia è ‘una struttura pensile, addossata al muro o interamente sorretta da pilastri, di possibile maggiore consistenza e impatto visivo rispetto al pergolato (normalmente costituito, quest’ultimo, da una serie parallela di pali collegati da un’intelaiatura leggera, idonea a sostenere piante rampicanti o a costituire struttura ombreggiante, senza chiusure laterali).’

E’ molto difficile e qualsi impossibile stabilire a priori se la tettoia ricade in edilizia libera, dipende dalle sue dimensioni e dai suoi scopi. Se viene realizzata per scopi estetici ed è di dimensioni modeste con funzione non diversa dall’ombreggiamento non richiede alcun permesso di costruire. Viceversa se ha un ingombro importante ed aumenta la volumetria dell’immobile, necessita del permesso di costruire. L’uso classico per la quale viene utilizzata una tettoia è quello di ombreggiare la macchina e proteggerla dagli agenti atmosferici diretti, pertanto non si pensa che possano essere soggette a permesso di costruire, essendo un elemento quasi sempre robusto e ancorato sia al suolo che all’edificio, va quasi sempre accompagnata dal permesso di costruire.

Pergolato

Immagine 2 – Esempio di un pergolato con rampicante, in questo caso una Wisteria sinensis

Le sezioni penali della Corte di Cassazione, con sentenza n. 19973, hanno affermato che la tettoia può essere utilizzata anche come riparo ed aumenta l'abitabilità dell'immobile, mentre il pergolato costituisce una struttura aperta sia nei lati esterni che nella parte superiore ed è destinato a creare ombra,.

Ma andiamo a vedere cosa si intende per Pergolato.

Il pergolato rappresenta una struttura con finalità ornamentali e di ombreggiamento, generalmente di sostegno per piante rampicanti. Il pergolato è una struttura aperta non solo ai lati esterni, ma anche nella parte superiore.

Per sua natura è quindi una struttura aperta su almeno tre lati e nella parte superiore, normalmente non necessita di titoli abilitativi edilizi. Quando si pensa di realizzare un pergolato, come per le altre strutture, bisogna controllare il regolamento comunale di riferimento (RUE) per verificare limitazioni di dimensionamento e distanze dal confine. Quando il pergolato viene coperto, nella parte superiore (anche per una sola porzione) con una struttura non facilmente amovibile (realizzata con qualsiasi materiale impermeabile), è assoggettata tuttavia alle regole dettate per la realizzazione delle tettoie.

Progetto di riferimento:

Immagine 3 – Un nostro progetto a Forlì dove è stato inserito un pergolato in acciaio, realizzato su misura da un Fabbro, caratterizzato da ghirigori dallo stile ‘Romantico’

Pergotenda

Immagine 4 – Una super pergotenda!

Molto richieste in questi ultimi anni la pergotenda viene definita una struttura leggera e amovibile destinata a ospitare tende anche retrattili in materiale plastico. E’ un’opera che si pone a metà strada tra una tettoia e un pergolato. Tuttavia non viene coperta con materiali rigidi e continui ma con tessuti e altri materiali impermeabili e amovibili. Trattandosi di un arredo di modeste dimensioni, che non modifica la destinazione d’uso degli spazi esterni, la sua installazione ricade quasi sempre nelle opere di edilizia libera e non necessita di alcun autorizzazione. Anche in questo caso è bene controllare il RUE di riferimento che solitamente impone dei limiti di dimensionamento e quantità per unità abitativa.

Progetto di riferimento:

Immagine 5 – Esempio in un nostro progetto di una pergotenda retrattile integrata nel giardino utilizzando un sottofondo di ghiaia e lastre di pietra

La struttura più di moda Pergola Bioclimatica

Immagine 6 – Pergola bioclimatica

Una pergola bioclimatica è un pergolato con struttura portante solitamente in alluminio o acciaio e copertura a lamelle orientabili. Siccome non presenta elementi di permanenza e in ragione del carattere retrattile delle lamelle è da considerarsi in edilizia libera. Le aste in alluminio frangisole motorizzate o no sono un elemento di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici allo scopo di migliorare la fruizione del giardino o del terrazzo non modificando la sua destinazione d’uso.

La pergola bioclimatica ci permette di avere il tetto scoperto quando il meteo è favorevole, inclinare le lamelle ombreggiando e lasciando filtrare l’aria o chiudere totalmente la copertura superiore in caso di pioggia. Anche in questo caso andrà controllato il regolamento comunale di riferimento per verificare eventuali dimensionamenti o distanze dal confine.

Eccoci arrivati ad un evergreen: il Gazebo

Immagine 7 – Esempio di un gazebo (non mettere quei vasi con geranei!!)

Il Consiglio di Stato ha definito il gazebo “una struttura leggera, non aderente ad altro fabbricato, coperta nella parte superiore ed aperta ai lati e realizzata con una struttura portante in ferro battuto, in alluminio o in legno strutturale, talvolta chiuso ai lati da tende facilmente rimuovibili e talvolta realizzato in modo permanente per la migliore fruibilità di spazi aperti come giardini o ampi terrazzi”.

Per essere considerato in libera edilizia deve essere adibito a soddisfare esigenze temporanee (allestimenti in suolo pubblico, eventi.. etc.) e non deve alterare lo stato dei luoghi o aumentare la situazione urbanistica dell’immobile. Nel caso in cui fosse una vera e propria copertura stabile, ricorrerebbe l’ipotesi di una tettoia. Il gazebo è necessariamente una struttura autoportante con funzione di ombreggiatura.

La richiestissima Veranda

Immagine 8 – Veranda in giardino, per aumentare la superficie abitativa.

La veranda è una struttura chiusa che aumenta la volumetria dell’edificio oltre a modificarne la sua sagoma. Per questo motivo la veranda necessita di un permesso di costruire e non è mai in libera edilizia. Si realizzano su terrazzi, attici, balconi e giardini e hanno dei profili in alluminio ed ampie vetrate che all’occorrenza si possono anche aprire.

La veranda è considerata una struttura fissa, fatta per rimanere nel tempo e nelle zone con vincolo storico-artistico o paesaggistico, bisogna chiedere l’autorizzazione all’ente competente.

Nell’Intesa sottoscritta il 20 ottobre 2016 , ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e i Comuni, concernente l'adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all'articolo 4, comma 1-sexies del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, la veranda è stata definita (nell’Allegato A) “Locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”.

Progetto di riferimento:

Immagine 9 – Un nostro progetto a Ravenna dove è stata realizzata una veranda riscaldata, diventata il prolungamento della casa stessa. Il giardino era soggetto a vincolo paesaggistico e sono state richieste le dovute autorizzazioni per realizzare la veranda

Visiere per edifici: Pensilina

Immagine 10 – Esempio di una pensilina

La pensilina è una struttura ancorata alla facciata dell’edificio la cui funzione è quella di proteggere le finestre o le porte dagli agenti atmosferici. Nel caso in cui la sua installazione dovesse comportare una variazione del prospetto dell’edificio, è obbligatorio ottenere il rilascio di un’autorizzazione del Comune (ad esempio una Scia). Se poi, la pensilina dovesse estendersi troppo oltre il prospetto dell’edificio, potrebbe essere necessario un altro tipo di autorizzazione (in ipotesi un permesso a costruire). Solitamente la sporgenza consentita nei RUE dei comuni è 1,5 m. Prima di installarla è opportuno verificare le norme vigenti nel proprio comune.

REQUISITI COMUNI ATTIVITA’ LIBERA

E’ sempre necessario fare delle valutazioni ad hoc per ogni progetto che si va a realizzare valutando il carattere della struttura che si vuole realizzare. Il manufatto ha un carattere permanente o un utilizzo temporaneo? Per determinare se una struttura ricade in edilizia libera deve avere i seguenti requisiti:

  • Non aumentare l’abitabilità
  • Carattere non permanente con rimozione previo smontaggio
  • Non modificare la destinazione d’uso dello spazio esterno
  • Copertura effimera con teli, pannelli, laminati
  • Il fine è sempre quello di ombreggiare o ripararsi temporaneamente dalla pioggia

Noi consigliamo sempre di valorizzare il proprio spazio attraverso un progetto completo che comprenda strutture, vegetazione, pavimentazione, arredi.. etc. Sviluppando un progetto potrai avere una visione completa e optare per le giuste scelte e la giusta struttura adatta alle tue esigenze. Contattaci se vuoi approfondire l’argomento o se anche tu vuoi una struttura nel tuo spazio esterno! Noi ci occuperemo di tutti gli iter burocratici, ma soprattutto, di strutturare lo spazio secondo le tue richieste.

Ti aspettiamo la prossima settimana con un nuovo articolo, se hai suggerimenti o richieste contattaci su whatsapp o scrivici all’indirizzo info@dipintosucci.com

Buon paesaggio a te e a presto

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