Bambini e Natura - Playground

Bambini e Natura il titolo di quest'articolo che vuole far soffermare il lettore sui giardini progettati per bambini, sia scolastici che legati al parco pubblico. I bambini hanno bisogno di interagire e respirare la natura, che come vedremo, è di fondamentale importanza nello sviluppo di interazioni sociali e nell'educazione degli stessi.

Nel momento in cui abbiamo approfondito i temi legati ai giardini terapeutici, abbiamo pensato di approfondire un tema di progettazione che ci sta molto a cuore, i giardini creati per i bambini, in particolare i giardini scolastici.

È evidente che ci sia un allontanamento delle attività ricreative all'aria aperta eppure già all'inizio del secolo scorso diversi studi dimostrano come esista un legame speciale tra infanzia e natura cogliendone le potenzialità educative.

Maria Montessori, educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana sperimentò questo legame nelle sue prime Case dei Bambini e lo sviluppò sistematicamente ed organicamente fino al percorso educativo adolescenziale. Nel suo primo libro “Il metodo della pedagogia scientifica applicato nelle Case dei Bambini”, pubblicato nel 1909, ha dedicato un intero capitolo a “La natura nell'educazione”, considerandola uno degli elementi più importanti da utilizzare nella realtà scolastica.

Immagine 1 – Esiste un legame speciale che si crea tra bambini e natura


Gertrude Jekyll, sempre nel 1900, compilò una guida dedicata all'importanza del rapporto tra natura e infanzia che ritroviamo nel libro “Bambini e giardini”, pubblicato nel 2017. Secondo l'autrice, i bambini dovrebbero poter giocare in giardini pensati e adattati alle loro esigenze di libertà, movimento e curiosità, luoghi nei quali possano familiarizzare con le piante e il loro processo di crescita, imparando a coltivare un proprio piccolo spazio di terra di cui essere responsabili. La delicatezza con cui ci viene mostrato questo mondo infantile illumina la natura come scenario fondamentale nell'educazione, molto più utile di tanti passatempi da vivere solitari tra le mura della propria stanza.

Al giorno d’oggi i bambini passano sempre più tempo chiusi dentro a quattro mura, davanti a uno schermo del computer, di un cellulare, di un Tablet, spesso assecondati dagli adulti, che per pigrizia o superficialità preferiscono “educare” i bambini alla tecnologia piuttosto che dare importanza al rapporto con la natura. Questo progressivo allontanamento dalle attività ricreative all'aria aperta si sta manifestando anche in ambito scolastico, dovuto forse a una maggiore attenzione alla sicurezza, alla modernizzazione tecnologica o a un mancato interesse verso queste tematiche.

Maria Montessori afferma: la natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione. Si teme la pioggia quasi quanto l’incendio, ed è proprio così, questa paura viene riflessa e le paure degli adulti comportano una iper-protezione dei bambini che impediscono a loro di “vivere” la natura con spontaneità e leggerezza.

Immagine 2 - Da un recente studio dell’University of the Sunshine Coast in Australia è emerso che i bambini che trascorrono la maggior parte del tempo davanti ad uno schermo, quindi ad un dispositivo bidimensionale, a navigare sui social media, tendono a sviluppare minori capacità di riconoscere le emozioni nei volti degli altri, minori abilità sociali e a costruire poche amicizie di qualità.


Come possiamo progettare spazi aperti per bambini quando siamo circondati dalla paura?

In Italia "insegnano" agli studenti di Architettura del Paesaggio a creare delle recinzioni nei parchi gioco degli spazi pubblici.

Recinzioni? non sono mica animali.

Siamo così tanto presi dalla nostra vita quotidiana che vogliamo delle recinzioni dove “inserire” i nostri figli e starcene seduti a giocare con il telefonino. Inoltre la mancata cura degli spazi pubblici e degli spazi scolastici, fomenta questa paura e i cortili, i giardini e gli orti perdono carattere e identità, trasformando i giardini scolastici in contenitori anonimi per il consumo di brevi ricreazioni e poco più.

Le potenzialità di questi spazi sono invece sorprendenti, sotto molti punti di vista, a partire dal ruolo che possono offrire nell'educazione paesaggistica ambientale e creativa, oltre che, per lo sviluppo del senso civico e della capacità di relazionarsi con gli altri.

Un giardino scolastico ben progettato rappresenta al giorno d’oggi una speranza e un’occasione di crescita, scoperta e apprendimento attraverso l’esplorazione, la creatività e il gioco. Ma ciò che è veramente importante è stimolare l’immaginazione dei bambini; un giardino scolastico ben progettato non è quello composto da più giochi prefabbricati ma è uno spazio dove creare situazioni produttive che ricercano l’interazione e stimolino la fantasia.

Il gioco non è il trionfo della regola, ma lo spazio della libertà, come lo sono l’immaginazione e l’avventura

Paolo Villa

ESEMPI PROGETTUALI

Vogliamo riportare degli esempi sia in campo privato sia in ambito pubblico per trasmettervi il senso di libertà dato da parchi giochi progettati e per creare un confronto con i parchi giochi che invece accompagnano la maggior parte dei nostri bimbi nella loro infanzia.

Nonostante si pensi che i parchi giochi debbano essere opere onerose per il quale “non ci sono i soldi” non è sempre così, come sappiamo dobbiamo stimolare immaginazione e a volte pochi elementi anche disegnati sul suolo possono fare la differenza. Il giardino dell'’“Asilo monumento” a Sorbolo (PR), progettato dallo studio A+C architettura e città studio associato (Immagine 3), si compone di un disegno sul suolo realizzato con pavimentazione antitrauma colorata e geometrie variabili con spessori differenziati relazionati tra loro. Il disegno si compone di una maglia geometrica di Tigli che danno ritmo e creano ambienti di gioco. Le sedute sono state ricavate dai volumi delle aiuole integrandoli con colori vivaci come la pavimentazione, che si compone anche di materiali naturali e drenanti. Questo è un esempio di come con pochi elementi (vegetali e non) possiamo creare uno spazio che stimoli i bambini al gioco e alla socializzazione. La maggior parte delle lezioni potrebbero essere fatte all'aria aperta, in particolare nella bella stagione, e siamo convinti che si possano creare giardini che producono non solo elementi materiali quali frutta e verdura ma che si possano produrre emozioni, stupore, e consapevolezza in tutte le scuole che ci circondano, con pochi accorgimenti.

Immagine 3 – A+C architettura e città studio associato, Asilo monumento, Sorbolo (PR), 2015


Anche all'esterno di ambiti scolastici è possibile creare spazi gioco che stimolino i bambini al contatto con la natura, in particolare all'Harbour Family and Children’s centre (Immagine 4,5,6), situato nel tetto del più grande supermercato di Melbourne, lo scopo è quello di mostrare la visione del gioco e dell'apprendimento all'aperto come un aspetto fondamentale dello sviluppo della prima infanzia e stabilire un punto di riferimento per le strutture infantili in Australia. Il giardino è caratterizzato da una serie di spazi gioco basati sul contatto con la natura, lasciando libero sfogo ai bambini, ai quali non si impongono attività specifiche, ma piuttosto a pensare a diversi modi per giocare.

Immagine 4 – Hassel Studio, Harbour Family and Children’s centre, Australia, Melbourne, 2009


Immagine 5 – Hassel Studio, Harbour Family and Children’s centre, Australia, Melbourne, 2009


Immagine 6 – Hassel Studio, Harbour Family and Children’s centre, Australia, Melbourne, 2009


La diversità del mondo naturale e il contatto con la natura sono fonte di ispirazione del progetto andando a delineare diverse aree tra cui aree sabbiose, aree dove poter scavare, zone con giochi d’acqua e una piccola area ad orto.

In ambito urbano, nell'area centrale della città di Barcellona, l’Espai Germanetes (Immagine 7) è un progetto dello studio EMF Martì Franch. Si tratta di uno spazio multifunzionale che ospita aree di sosta e di riposo, luoghi di aggregazione, aree attrezzate per gli orti urbani in vasca, ambiti specializzati per i giochi dei bambini e impianti sportivi. L’elemento di innovazione è dato dalla trasformazione del luogo, il progetto è infatti stato percepito come un “processo temporale” con differenti scenari possibili che mutano nel tempo in base alle esigenze della popolazione che lo vive. La progettazione ha visto la partecipazione attiva dei cittadini e delle diverse associazioni di quartiere che si sono impegnate a ridare vita a uno spazio che prima era solo di passaggio.

Immagine 7 - EMF M.Franch, JARDINS D'EMMA DE BARCELONA. ESPAI PÚBLIC DE GERMANETES, Spagna, Barcellona, 2015, vista d’insieme del progetto


Immagine 8 - EMF M.Franch, JARDINS D'EMMA DE BARCELONA. ESPAI PÚBLIC DE GERMANETES, Spagna, Barcellona, 2015, diversi modi di giocare e socializzare


Immagine 9 - EMF M.Franch, JARDINS D'EMMA DE BARCELONA. ESPAI PÚBLIC DE GERMANETES, Spagna, Barcellona, 2015


Immagine 10 - EMF M.Franch, JARDINS D'EMMA DE BARCELONA. ESPAI PÚBLIC DE GERMANETES, Spagna, Barcellona, 2015


Un altro elemento fondamentale per la progettazione di spazi per bambini è il colore, protagonista del progetto pubblico Solvallsparken (Immagine 11) situato in Svezia, progettato da Karavan landskapsarkitekter. Si tratta di un parco di quartiere a Rosendal, Uppsala, un distretto progettato per 3.500 nuove case. L'obiettivo è stato quello di creare un parco innovativo che promuova attività fisiche, sport, salute e incontri sociali, incoraggiando giovani e bambini a lasciare a casa i telefoni!

Immagine 11 - Karavan landskapsarkitekter, Solvallsparken, Svezia, dalla vista d’insieme del parco capiamo subito la grande dinamicità che il parco ha nel suo spirito


Il percorso principale pedonale e ciclabile accompagna il visitatore lungo una serie di aree di attività per il gioco, lo sport e lo stare insieme. Nella parte più distale troviamo un parco giochi per bambini tra gli 1 e 5 anni, sviluppato su un’area rettangolare contenente sabbia e piccoli elementi colorati da usare a piacimento. Nella parte centrale del parco si trovano invece i giochi per bambini tra i 3-12 anni, con altalene, un disco rotante, tappeti elastici, ponte di legno e una grande palestra nella giungla. Nella parte meridionale del parco ci sono attività per giovani ragazzi, con parkour, una parete da arrampicata (Immagine 12), parete da tennis, campo da beach volley, streetball, tennis da tavolo all'aperto, boule e persino uno spazio per floorball all'aperto! In relazione alle aree di attività per i giovani ci sono anche 65 metri lineari di posti a sedere nella gradinata, grandi prati per picnic e per le attività libere all’aperto.

Immagine 12 - Karavan landskapsarkitekter, Solvallsparken, Svezia


Il gioco deve essere strumento di conoscenza, di contatto con la natura, di illusione, il gioco è un concetto dai contorni sfumati (Wittgenstein, 1953).

Esistono diversi tipi di parco giochi e il disegno paesaggistico è di grande importanza per incoraggiare e stimolare i bambini che in base alle esigenze e all'età hanno bisogno di stimoli diversi. Una collaborazione tra diverse figure professionali come pedagogisti e paesaggisti potrebbe rappresentare una soluzione efficace per liberare le potenzialità dei nostri parchi di quartiere e per rivitalizzare i giardini scolastici, di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo dei nostri bambini.

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